Cenni Storici

Ultima modifica 3 gennaio 2021

Il toponimo Sala Monferrato, di probabile origine longobarda, potrebbe derivare dalla presenza in epoca medioevale di un luogo di raccolta delle provviste, una “sala ” magazzino all’interno del borgo fortificato. La grande porta d’accesso del ricetto è ancora oggi visibile, difesa di una rocca fortificata che nel tempo ha assunto la forma di palazzo signorile in stile neogotico.
Il primo signore di Sala Monferrato di cui si abbia notizia è il conte Gisalberto, che nel 901 ebbe il dominio sul paese e su altri centri limitrofi. Nel 1164 il Barbarossa concede il feudo a Guglielmo IV degli Aleramici. Mentre il marchesato del Monferrato passava ai Paleologi venuti dall’Oriente, Sala Monferrato veniva concessa nel 1369 a Guglielmo Bava di Grazzano. I suoi discendenti presero il nome di “della Sala”. Nel 1546 Bartolomea della Sala Monferrato, ultima erede, porta il feudo in dote a Emilio Bellone. Nel 1761 Carlo Costantino Bellone vendette il feudo al casalese Giovanni Ercole Nicola Barbotti. Ultimi signori di Sala Monferrato furono i Piacentini poichè Evasio Piacentini sposò la sorella di Giovanni Ercole Barbotti.
In epoca mediovale, presso la cascina Narzo, sorgeva un monastero benedettino.
Fin dal Cinquecento in centro paese, in prossimità della chiesa parrocchiale, era attivo il forno oggi restaurato e trasformato in archivio comunale.
Nel 1620 il presidente del Maestrato Ducale dello Stato di Monferrato comunicava che la malvasia di Sala era stata giudicata la più adatta per la tavola dei Gonzaga. E così nell’archivio comunale si conservano ancora oggi le richieste della malvasia per la corte ducale, che doveva sempre essere “dolce et perfetta”.
Nel 1691, durante le numerose guerre di successione che videro in quei decenni fronteggiarsi le potenze di Spagna, Francia e Austria, Sala Monferrato fu invasa dai soldati Alemanni comandati da Eugenio di Savoia. Il comandante della milizia comunale Carlo Antonio de Franceschi venne colpito a morte da una fucilata.
A Sala Monferrato era solito trascorrere i suoi giorni di riposo presso la casa del padre il tenente colonnello Tommaso De Cristoforis, morto insieme a 500 soldati italiani a Dogali in Abissinia. Una lapide lo ricorda sulla facciata del palazzo comunale.
Nel corso della prima guerra mondiale Sala Monferrato pagò un tributo di 23 morti inviati al fronte. 12 invece sono le vittime salesi della Seconda Guerra Mondiale (di cui 5 dispersi).
Nel periodo della Resistenza Dea Rota di Sala Monferrato fu una famosa staffetta partigiana, ricordata anche da Beppe Fenoglio nella prima stesura del “Partigiano Johnny”.
Ha trascorso nella sua casa di Sala Monferrato l’ultimo periodo della sua vita Nanni Ricordi (1932-2012) fondatore della “Dischi Ricordi”, talent scout e “inventore”dei cantautori. Fu il produttore di artisti quali Gaber, Jannacci, Conte, De André, Paoli, Vanoni…
Anche Giorgio Tonti, noto pittore e grafico, vive e lavora in paese.


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